Con “Rinascere in cucina” le donne impareranno l’arte della cucina per elaborare i traumi e guardare al futuro.
Nasce dal desiderio di migliorare la vita delle donne in difficoltà, il nuovo progetto realizzato dall’associazione G.I.R.A.F.F.A. onlus in collaborazione con la Divella S.p.A.
Cinquanta lezioni, destinate ad un massimo di 50 donne, che inizieranno il prossimo martedì 18 aprile e termineranno giovedì 7 dicembre.
È un corso di cucina professionale dedicato alle donne vittime di violenza che potranno in qualche maniera rielaborare i traumi e condividere le proprie esperienze con altre donne. “Rinascere in cucina” è il nuovo progetto che G.I.R.A.F.F.A. Onlus porterà avanti grazie alla disponibilità e alla sensibilità della Divella s.p.A.
Le lezioni, 50 in tutto, si terranno nell’Istituto salesiano Redentore di Bari, dal 18 aprile al 7 dicembre.
L’obiettivo è insegnare alle donne l’arte culinaria e prepararle, in modo professionale, ad affrontare un’eventuale opportunità di lavoro nel mondo della ristorazione. Le corsiste, dunque, avranno la possibilità concreta di essere formate come responsabili di cucina, dalla creazione di un menù alla supervisione della loro stessa realizzazione. Il fine è anche formare dei gruppi di auto mutuo aiuto nell’ottica della sorellanza.
Anche per questo G.I.R.A.F.F.A. ha invitato altri CAV a far conoscere questa opportunità alle donne che accolgono. Le partecipanti saranno guidate passo dopo passo dal Corporate Chef Divella.
Le attività formative del progetto si svolgeranno ogni martedì e giovedì dalle 18.00 alle 20.00 nel Redentore. Al termine del progetto alle partecipanti sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Chi volesse partecipare – il gruppo è formato da un massimo di 50 donne – può rivolgersi a uno dei CAV della Città Metropolitana di Bari e chiedere loro di inviare una mail a info@giraffaonlus.it .
“Il progetto è nato dall’incontro di due volontà – ha dichiarato Maria Pia Vigilante, presidente di G.I.R.A.F.F.A. onlus – Divella ha sposato subito la mia proposta e subito abbiamo iniziato a lavorare su questo progetto. L’idea è stata accolta dalle donne di G.I.R.A.F.F.A. con molto entusiasmo. Abbiamo sempre pensato che con lavori manuali sia possibile elaborare i traumi rapportandosi con altre donne. Quindi immaginare un percorso che ha nella sua mission l’accoglienza, il nutrimento, ci ha subito convinte dell’importanza. Si nutrono così anche i sentimenti. All’Istituto salesiano Redentore va il nostro ringraziamento per la costante disponibilità e apertura“.
“Il progetto ” Rinascere in cucina” – ha detto Domenico Divella, membro del CdA dell’omonima azienda – racchiude nel nome il senso di questa iniziativa. Supportando l’associazione G.I.R.A.F.F.A. vogliamo dare l’opportunità alle donne vittime di violenza, messe a dura prova da uomini che di uomo hanno poco e niente, di rinascere puntando sulla loro autonomia e sulla loro autostima. Sono donne di spessore, forti e non sono sole…devono reagire, rialzarsi, affermarsi!!! Devono riprendere in mano la loro vita partendo anche da un’attività pratica che, in futuro, potrà essere il loro lavoro, cioè quello di lady Chef. Insieme, in un vero gioco di squadra, si metteranno ai fornelli seguite dal nostro Corporate Chef. Impareranno a cucinare – conclude – e sperimenteranno un nuovo avvincente percorso creativo. È la prima volta che la Divella sposa iniziative di questo genere e ne sono orgoglioso. Affianchiamo Giraffa con grande entusiasmo, perché sono convinto che ognuno di noi abbia il sacrosanto diritto di vivere una vita degna di essere definita tale“.
L’APS G.I.R.A.F.F.A. Onlus, che gestisce il centro antiviolenza dedicato a “Paola Labriola”, una casa rifugio denominata “Casa dei diritti delle donne” e la casa in semiautonomia V.i.t.A. (Vola in piena autonomia), fa parte della rete REAMA di Fondazione Pangea Onlus e partecipa al progetto REAMA Reloaded, co-finanziato dall’Unione Europea per 9 centri antiviolenza dislocati in 8 differenti regioni del Centro-Sud Italia. Prevede diverse azioni per potenziare l’efficacia dei percorsi di uscita dalla violenza ma anche per la prevenzione, formazione, sensibilizzazione e raccolta dati).
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